Venezia: dodicenne trovato impiccato sul fiume Piave

Ancora inspiegabili le motivazioni che hanno portato il ragazzino a compiere l'insano gesto. Il dodicenne andava bene a scuola e giocava a calcio

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Venezia: dodicenne trovato impiccato sul fiume Piave
repertorio

Venezia: dodicenne trovato impiccato sul fiume Piave. Ancora inspiegabili le motivazioni che hanno portato il ragazzino a compiere l’insano gesto. Il dodicenne andava bene a scuola e giocava a calcio.

Venerdì sera, un ragazzino di appena 12 anni è stato trovato senza vita, appeso a un albero sulle rive del Piave. Nessun biglietto o messaggio che potesse spiegare il drammatico gesto.

Alle sue spalle, una situazione familiare complessa e caratterizzata da tensioni, ma non associabile a contesti di marginalità o disagio sociale.

Mistero irrisolto

Le autorità, con quel linguaggio distaccato, hanno confermato l’assenza di segni di violenza sul corpo, lasciando il mistero irrisolto. La notizia ha sconvolto l’intera comunità, toccando profondamente sia chi lo conosceva sia chi non lo aveva mai incontrato.

Era un ragazzo sensibile e introverso, benvoluto a scuola e appassionato di calcio. Un “bravo” ragazzo, come diremmo, ma la bontà non garantisce la felicità.

Per chi ha un animo delicato, come lui, le tensioni e le paure si imprimono con forza. Dopo un appuntamento con gli amici, non è rincasato.

L’allarme lanciato dalla madre

La madre, angosciata, ha lanciato l’allarme e avviato una ricerca disperata, supportata dalla tecnologia che, anziché rassicurare, ha svelato l’amara verità. Questo tragico evento richiama alla memoria il 2018, quando nel Veneziano ci furono casi simili di giovani vite spezzate.

La psicologa Petra Visentin sottolinea come il malessere emotivo tra i giovani sia un campanello d’allarme da non ignorare: «I ragazzi si sentono fragili e incerti riguardo al futuro, incapaci di esprimere le proprie emozioni, causa la mancanza di un’educazione emotiva adeguata.

Li abbiamo lasciati soli, preda di stati d’animo travolgenti. È fondamentale che sappiano di non essere soli, che qualcuno crede in loro e nel loro futuro, anche nei momenti più bui».

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