Vicenza: Sonia Nebea muore a 52 anni, è giallo

Redazione
Vicenza: Sonia Nebea muore a 52 anni, è giallo

Vicenza: Sonia Nebea muore a 52 anni, è giallo. Sonia Nebea è morta pochi giorni dopo essere stata trovata abbandonata in coma davanti alla Caritas diocesana vicentina.

La donna, una mamma di 52 anni, si apprestava finalmente a vivere una vita più dignitosa e tranquilla visto che da poco aveva ricevuto una casa dal Comune. Ma il suo ritrovamento a Vicenza, prima di Natale, e la sua morte restano un vero e proprio giallo.

La sua storia

Dopo un lungo e complicato percorso personale, infatti, la donna sembrava avere trovato una certa stabilità e stava per trasferirsi in un nuovo alloggio di edilizia popolare con l’aiuto dei familiari.

Ma, proprio nel momento in cui tutto sembrava finalmente un ricordo, è avvenuta la tragedia. Sonia Nebea aveva un passato molto difficile per problemi legati all’alcol e, adesso, la sua morte è un dramma ancora tutto da chiarire.

Abbandonata

La 52enne era ritrovata il 17 dicembre scorso, riversa a terra in strada, davanti al cancello di ingresso di Casa Santa Lucia, un centro gestito dalla Caritas diocesana vicentina. A dare l’allarme furono proprio gli operatori del centro. Ma, nonostante l’intervento immediato dei soccorsi e il ricovero in ospedale, la donna è morta due giorni dopo.

Le indagini

Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni degli investigatori, Sonia Nebea è stata lasciata a terra esanime da un uomo, ripreso da alcune telecamere di sorveglianza mentre la abbandonava incosciente sul marciapiede prima di suonare il citofono del Centro e allontanarsi.

Un gesto assurdo e anomalo visto che la donna non frequentava la struttura e sul quale ora i parenti della donna chiedono di fare luce per stabilire se un tempestivo soccorso avrebbe potuto salvare la 52enne e il motivo che ha spinto lo sconosciuto ad abbandonare la 52enne.

La denuncia della figlia

La figlia di Sonia Nebea ha sporto denuncia contro ignoti e ora si attendono i risultati dell’autopsia per stabilire l’esatta causa del decesso. «Quella mattina mi aveva chiamato entusiasta ed era felice di ritrovare la serenità. Si era riavvicinata a noi figli e alle sue due sorelle.

In mattinata aveva chiamato anche l’amministratore di sostegno che la seguiva e gli aveva detto che finalmente la sua famiglia avrebbe avuto stima di lei», ha arcontato una delle figlie al Corriere del Veneto, aggiungendo.

“Ho contattato una persona che conosceva bene mia mamma, per sapere se l’aveva incontrata e le sue risposte sono state ambigue. Se ci mostrano i video forse possiamo riconoscere chi era quell’uomo”.

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