Allarme bomba al confine tra Italia e Svizzera: trovato esplosivo su un suv

Redazione
Allarme bomba al confine tra Italia e Svizzera: trovato esplosivo su un suv

Allarme bomba al confine tra Italia e Svizzera: trovato esplosivo su un suv. È stato trovato, nel pomeriggio di oggi venerdì 5 febbraio, dell’esplosivo su un suv che stava attraversando il confine tra Italia e Svizzera.

Le forze dell’ordine hanno fatto evacuare per precauzione diverse strutture ed edifici limitrofe all’area del valico di Gaggiolo, in provincia di Varese. Sul posto sono intervenuti gli artificieri che sono a lavoro con la Polizia italiana.

Il conducente: La macchina è piena di esplosivi

Durante dei normali controlli in dogana da parte della guardia di finanza, è stato fermato un uomo che stava transitando con il suo Suv dall’Italia alla Svizzera. Alla vista dei militari, il conducente sarebbe sceso dalla macchina e avrebbe iniziato a correre.

Fermato dalle forze dell’ordine, l’uomo avrebbe iniziato a urlare: “Ho una bomba, la macchina è piena di esplosivi”. Allarmati, i militari della guardia di finanza hanno allertato gli artificieri competenti per questi casi.

Gli uomini delle forze dell’ordine sono intervenuti immediatamente sul posto, stanno svolgendo, ora, tutte le verifiche del caso. Da ulteriori approfondimenti, è emerso che l’uomo avesse già dei precedenti penali.

Bloccate le strade e la linea ferroviaria

Le forze dell’ordine hanno messo in sicurezza l’area e fatto evacuare le persone che erano presenti negli edifici e nelle strutture commerciali nel raggio di cinquecento metri. Al momento tutte le strade sono chiuse.

Da AlertSwiss è arrivato l’annuncio che sul valico doganale di Stabio è sospesa la circolazione in entrambe le direzioni. Oltre alla polizia cantonale, alle guardie di confine e ai soccorritori del Sam sono intervenute anche le forze dell’ordine italiane che hanno bloccato la linea ferroviaria.

Fiumicino, sequestrati oltre 23mila farmaci contro il Covid pericolosi provenienti dall’Africa

Oltre 23mila farmaci pericolosi tra capsule e flaconi provenienti dall’Africa, che promettevano di essere un rimedio contro il Covid, sono sequestrati all’aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino.

Un’operazione quella dei carabinieri del Nucleo Aifa con il supporto del Nas di Roma e dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Fiumicino, con la collaborazione della Direzione Antifrode e Controlli.

Inoltre sono intervenuti anche gli addetti al servizio sanitario dell’unità territoriale Usmaf (Ufficio di Sanità Marittima e Aerea e di frontiera) del Ministero della Salute, che ha permesso di intercettare un traffico illegale di farmaci.

Medicine che provenivano dal continente africano e che, una volta giunte in Italia, avevano come destinazione l’intero territorio nazionale. Ma così non è stato, grazie all’intervento delle forze dell’ordine; che hanno impedito che i farmaci fossero introdotti nel mercato nero, fruttando guadagni fino a 80mila euro.

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