Anziano muore di stenti: trovato dopo 2 settimane

Redazione
Anziano muore di stenti: trovato dopo 2 settimane
Immagine google map

Anziano muore di stenti: trovato dopo 2 settimane. È il dramma della solitudine di Giuseppe, un uomo di ottantatré anni con problemi di deambulazione, che abitava nelle campagne di Tivoli, in via Tigli.

È caduto in una strada sterrata a pochi metri dalla sua abitazione e lì è rimasto, morendo di stenti e lo hanno ritrovato solo mercoledì 27 luglio, dopo due settimane dalla morte per stenti.

Secondo quanto ricostruito in sede d’indagine dalle forze dell’ordine intervenute sul posto, era uscito di casa per andare a prelevare la pensione e stava camminando lungo una strada sterrata in salita nel verde.

La strada costeggia il muro del cimitero. Ad un certo punto ha perso l’equilibrio, è caduto a terra e non è più riuscito ad alzarsi. Nonostante i tentativi di rimettersi in piedi da solo e di chiamare aiuto, non ce l’ha fatta e nessuno lo ha sentito.

Giuseppe è morto di stenti senza cibo né acqua

Così il tempo è passato e Giuseppe è morto di stenti, senza acqua né cibo, sotto il sole cocente di questa caldissima estate. Quando lo hanno trovato dopo due settimane era già morto.

Vedovo e senza figli, abitava in un luogo isolato, senza vicini di casa che potessero udire le sue grida. A trovarne il cadavere è stato il proprietario di casa, quando lo ha raggiunto per andare a trovarlo di ritorno dalle vacanze.

Alla vista del corpo in stato di decomposizione, senza una scarpa e con una giacca leggera sulla testa, probabilmente nel tentativo di ripararsi dal sole, ha subito chiamato il Numero Unico delle Emergenze 112.

Sulla salma disposta l’autopsia

Sul posto della tragedia in via Tigli a Tivoli è intervenuto il personale sanitario del 112 in ambulanza, ma i paramedici non hanno potuto fare nulla se non constatare l’evidente e drammatico decesso.

Presenti per gli accertamenti di rito i carabinieri di competenza territoriale, che hanno ricostruito la dinamica dell’accaduto. Sul cadavere da un primo esame non sono stati trovati segni di violenza, che possano far pensare ad una rapina culminata in tragedia.

Terminate le verifiche la salma è stata trasferita all’Istituto di Medicina legale dell’Università la Sapienza di Roma, dove si trova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria ed è verrà effettuata l’autopsia.

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