Dopo 40 anni le nozze a Giarre di Massimo Milani e Gino Cappanella
Dopo 40 anni le nozze a Giarre di Massimo Milani e Gino Cappanella. Dopo oltre quarant’anni d’amore e di lotta per i loro diritti, dopo un primo matrimonio simbolico in piazza Pretoria a Palermo nel 1993, dopo aver fondato Arcigay a Palermo nel 1980 Massimo Milani e Gino Campanella hanno detto “lo voglio” nella sala degli Specchi del palazzo di Città di Giarre (Catania) oggi a mezzogiorno.
Tra fiori, agrumi e decorazioni di ispirazione siciliana, ad allestire la sala sono stati gli studenti e le studentesse del Convitto Annesso a I.I.S. Mazzei di Macchia di Giarre diretti dalla Preside Tiziana D’Anna.
A colori invertiti rispetto alla celebrazione di schieramento del ’93 ed entrambi con un bouquet donato da Motisi Floral Design, Gino indossava un completo bianco ghiaccio di Dolce & Gabbana e Massimo è entrato in sala in una nuvola di colore rosso fuoco.
L’abito da sposa, disegnato e donato da Morena Fanny Raimondo, ha una gonna con strascico e una giacca a taglio smoking rivisitato.
Su un rever della giacca la scritta “O si è felici o si è complici”; titolo di uno spettacolo di Nino Gennaro nonché testo più volte portato in scena e in piazza da Arcigay Palermo.
E ispirazione per diversi eventi politici e teatrali tra cui un reading dell’attore e regista Massimo Verdastro; presente in sala in qualità di testimone insieme all’attivista Lorenzo Canale.
Sull’altro rever, invece, la scritta “Giorgio e Toni”, un tributo ai due giovani fidanzati assassinati il 31 ottobre di 40 anni fa, proprio a Giarre.
Ed è il motivo per cui Massimo e Gino hanno scelto di celebrare nel piccolo Comune del catanese l’unione civile.
Solo trenta invitati
Trenta i presenti nella sala degli Specchi, a causa delle restrizioni in contrasto al contagio da Covid19, tra attivisti e attiviste di tutta Italia.
Presente il sindaco di Giarre, Angelo D’Anna in veste di celebrante, due anime del Palermo Pride, Luigi Carollo e Mirko Pace, la storica compagna di Nino Gennaro Maria Di Carlo, l’ex presidente di Arcigay nazionale Paolo Patané.
Agli invitati e alle invitate sono donati, in ringraziamento, dei confetti avvolti in piccole bustine donate dalla Sartoria Sociale di Palermo.
Al termine della cerimonia Massimo e Gino hanno portato uno dei bouquet al cimitero di Giarre, lasciandolo in dono per Giorgio e Toni, vittime di feroce omofobia e vile omertà nell’Italia degli anni Ottanta e loro malgrado scintilla che accese il fuoco del movimento Lgbt+.
