Green pass, l’obbligo non verrà esteso alla messa e alle funzioni religiose

Redazione
Green pass, l’obbligo non verrà esteso alla messa e alle funzioni religiose

Green pass, l’obbligo non verrà esteso alla messa e alle funzioni religiose. Il green pass obbligatorio non sarà esteso alle cerimonie religiose. Lo ha spiegato il sottosegretario alla Salute Sileri.

In un suo intervento a Radio Capital, ieri ha detto che su un eventuale estensione dell’obbligo di esibire la certificazione verde per coloro che vanno a messa il governo non ha fino ad ora previsto nulla.

Il momento della messa insomma non rientrerà tra le situazioni sociali, a rischio di assembramento, per cui il governo ha già introdotto il green pass obbligatorio, dal prossimo 6 agosto.

Come appunto per i bar e ristoranti al chiuso, spettacoli all’aperto, eventi sportivi, piscine, musei, palestre, sagre, convegni, parchi tematici, centri sociali, sale gioco, casinò, bingo e procedure concorsuali.

Il pass insomma non sarà più richiesto unicamente per matrimoni, visite alle Rsa o viaggi in Europa, ma anche per questi luoghi pubblici dove l’accesso sarà consentito solo il pass.

Green pass

Per accedere a questi posti servirà un pass che attesti l’inoculazione almeno della prima dose vaccinale Sars-CoV-2 (in questo caso la validità del documento sarà di 9 mesi).

Oppure la guarigione dall’infezione da Sars-CoV-2 (in questo caso il documento ha validità di 6 mesi); o un pass che dimostri effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo (il green pass in questo caso sarà valido 48 ore).

È possibile che l’obbligo di green pass sia allargato anche ad altri ambiti e settori della vita quotidiana. Si discute, infatti, di estendere l’obbligo ai docenti della scuola pubblica e privata.

In questo caso si parla di imporre l’obbligo vaccinale, già previsto per i sanitari; oppure di introdurre il green pass obbligatorio per chi lavora a contatto con il pubblico nella Pubblica amministrazione, come suggerito oggi dal ministro Brunetta.

Durante il lockdown nella primavera 2020 anche per la partecipazione alle cerimonie religiose erano state introdotte restrizioni, fino al 18 maggio dello stesso anno.

Poi, un protocollo siglato dal governo Conte e dalla Conferenza episcopale italiana ha stabilito regole di sicurezza anti Covid tutt’ora in vigore, come indossare mascherine obbligatorie, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote.

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