Mara Venier rivelazione bomba sul nipote di Gianni Agnelli

Redazione
Mara Venier rivelazione bomba sul nipote di Gianni Agnelli

Mara Venier rivelazione bomba sul nipote di Gianni Agnelli. Un ciclone, un fiume in piena, Mara Venier nell’intervista concessa al Corriere della Sera di oggi, domenica 4 settembre, giorno in cui torna in onda su Rai 1 con la sua Domenica In.

Al timone per la 14esima edizione, un record: una in più di Pippo Baudo. E nell’intervista, zia Mara parla di sé, del suo privato. Rivela di un amore violento, di un uomo che ha tentato di ucciderla e che la picchiava. nNon ne fa il nome, spiega che oggi quell’uomo non c’è più e spiega di averlo perdonato.

Interessante la risposta di Mara Venier alla domanda: chi è stato il suo primo amore? “Il primo fu solo un corteggiatore – rivela la Venier -: il principe Sebastien von Furstenberg, il nipote di Gianni Agnelli, figlio di sua sorella Clara. Veniva a prendermi su una Balilla Coppa d’Oro al palazzo dei ferrovieri di Mestre

Un enorme cubo da sessanta famiglie per lato. Lui le svegliava tutte facendo tu-tu con il clacson. Oppure telefonava a casa di notte. Una volta rispose mio padre”. E cosa disse il papà a Von Furstenberg? “Principe, ma vai in mona!“, rivela una vulcanica Mara Venier.

La violenze sulle donne

Mara Venier vuole affrontare questo tema a Domenica In. Vediamo cosa ha detto: «Innanzitutto, la violenza contro le donne. Nella prima puntata avrò ospite la sorella di Alessandra, la signora di Bologna massacrata a martellate dal compagno più giovane. Una storia terribile di ossessione, di possesso, di libertà negata, di violenza. Io ne so qualcosa».

Mara Venier e la violenza subita

«Ho avuto un compagno violento. Molto violento. Mi picchiava. È arrivato a cercare di uccidermi. Mi ha aspettato sotto casa con un coltello. Questa è una cosa che non ho mai raccontato. Sappia solo che ho pagato un prezzo altissimo. Diceva di amarmi ancora. Ma questo non è amore. Sono uomini che si sentono proprietari del tuo corpo e della tua anima. Non soltanto con le botte o con le coltellate.

Ti fanno sentire una nullità. Una cosa nelle loro mani. Io ho provato la paura. La paura della violenza fisica, e la paura di sporgere denuncia. Ma ero innamorata, e quando ami non vuoi vedere: l’amore ti porta a giustificare quasi tutto. Fu un grave errore.

Alla fine sono stata costretta a denunciare, andavo sul set con due carabinieri di scorta. Ma avrei dovuto interrompere la spirale prima. A lungo è rimasto dentro di me qualcosa di irrisolto: la debolezza, la rabbia, l’incapacità di reagire… Purtroppo noi donne siamo fatte così». Fonte Libero

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