Monreale: la strage per futili motivi
Una frase pronunciata contro uno scooterista sarebbe stata la scintilla che avrebbe scatenato la rissa e la successiva sparatoria con tre morti e due feriti

Monreale: la strage per futili motivi. Una frase pronunciata contro uno scooterista sarebbe stata la scintilla che avrebbe scatenato la rissa e la successiva sparatoria con tre morti e due feriti.
Via Benedetto D’Acquisto, nota per le sue pizzerie e pub situata a breve distanza dal Duomo di Monreale, solamente una decina di chilometri sopra Palermo, ha vissuto momenti che sino visti solo nei film western.
Una violenta rissa tra giovani, innescata sembra da un gruppo di ragazzi palermitani in visita. Motivi futili, si dice; qualcuno menziona una parola di troppo, rivolta alla guida imprudente di uno scooter tra la folla («Ma come c***o guidate?»), mentre l’ipotesi di un tentativo di furto sventato dai giovani del posto non trova conferma.
È l’1.30 di notte. Subito dopo le prime tensioni, alcuni clienti si allontanano rapidamente a piedi, dirigendosi verso Palermo, poiché dalla direzione opposta — quella che porta alla piazza principale di Monreale — regna il caos.
I colpi di pistola
Improvvisamente si odono dei colpi. «Sembravano fuochi d’artificio», racconta un testimone, pensando alla festa del Santissimo Crocifisso, celebrazione centrale per Monreale in onore del suo patrono, in corso proprio in quei giorni, con le luminarie già installate.
Ma si trattava di colpi di arma da fuoco. Qualcuno ha sparato, cinque persone sono rimaste a terra, il pavimento si è macchiato di sangue. È terrore puro.
I carabinieri di Palermo hanno eseguito il fermo di un ragazzo di 19 anni, originario di Palermo, accusato di strage, porto abusivo e detenzione illegale di arma. Il giovane è sospettato di aver colpito a morte Andrea Miceli, Massimo Pirozzo e Salvo Turdo con una pistola.
Indagini ancora in corso
Le indagini, ancora in corso, coinvolgono altre persone. Persone dei quartieri Zen e Borgo Nuovo di Palermo, apparentemente coinvolte nella rissa, sono state interrogate. Almeno cento persone erano presenti tra piazza Duomo e le strade vicine in quel momento.
Le ambulanze del 118 sono giunte immediatamente, ma i soccorritori sono stati assaliti da amici e parenti delle vittime, ciascuno cercando di ottenere attenzione per il proprio caro.
L’intervento dei carabinieri ha poi dissipato la tensione. Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni, entrambi di Monreale, sono stati trasportati in ambulanza ma sono morti poco dopo.
Anche Andrea Miceli, 25 anni e residente a Monreale, è deceduto a causa delle gravissime ferite. Pare abbia salvato la fidanzata mettendola al sicuro in macchina prima di accorrere in aiuto del cugino Salvatore Turdo.
I due feriti
Altri due feriti, Nicolò Cangemi, 33 anni, e un ragazzo di 16 anni, entrambi di Monreale, sono fuori pericolo e ricoverati al Policlinico. Gli investigatori, sotto il coordinamento della Procura di Palermo, sono al lavoro per identificare chi abbia aperto il fuoco e il motivo.
L’area della sparatoria è stata transennata per i rilievi. Segni di proiettili sono stati scoperti sulle fioriere dei locali e in alcune intercapedini, con bossoli rinvenuti sull’asfalto.
“Davanti a un evento di tale portata, il silenzio parla più di ogni parola, e la preghiera e le lacrime diventano i gesti più significativi. Questo evento suscita in me un profondo senso di responsabilità, poiché queste morti esigono una risposta personale da ognuno di noi», ha dichiarato l’arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi, appena giunto a Palermo con il primo volo da Roma dopo aver partecipato ai funerali di Papa Francesco.
In sintonia con la giunta e le altre autorità locali, il sindaco Alberto Arcidiacono ha deciso di cancellare la festa del Santissimo Crocifisso, proclamando una giornata di lutto cittadino in occasione dei funerali dei tre giovani e assumendosi le spese delle cerimonie funebri.