Riccardo Bianchi, ergastolano per duplice omicidio, esce dal carcere con il permesso

Aveva ammazzato Ilaria Palummieri e il fratello. Il papà delle vittime è molto arrabbiato. Potrebbe incontrare pe strada l'assassino dei figli

Redazione
Riccardo Bianchi, ergastolano per duplice omicidio, esce dal carcere con il permesso
Le due vittime

Riccardo Bianchi, ergastolano per duplice omicidio, esce dal carcere con il permesso. Aveva ammazzato Ilaria Palummieri e il fratello. Il papà delle vittime è molto arrabbiato. Potrebbe incontrare pe strada l’assassino dei figli.

Nel quartiere di Gratosoglio, a sud di Milano, Giovanni Palummieri è seduto al tavolino di un bar, perso nei suoi pensieri. Sono trascorsi quattordici anni da quando i suoi figli, Ilaria e Gianluca, sono stati assassinati da Riccardo Bianchi, l’ex fidanzato di sua figlia.

Un dolore troppo intenso da superare, culminato in una pena di ergastolo per il colpevole. Tuttavia, quella condanna sembra ora essersi tramutata in una punizione temporanea.

«Oggi respira la mia stessa aria», racconta Giovanni. «Potrei vederlo mentre cammino per strada, oppure prendere un caffè dallo stesso bicchiere in cui ha bevuto lui.

Lui, che ha spezzato la vita dei miei figli, gettando Gianluca in un cassonetto e torturando Ilaria prima di ucciderla. Ora è libero, a soli trentacinque anni, con una vita intera davanti, quella che i miei figli non avranno e che ormai manca anche a me».

Da un anno esce dal carcere con un permesso per lavorare

Da circa un anno, Riccardo Bianchi, condannato per il duplice omicidio, esce regolarmente dal carcere di Bollate grazie a permessi lavorativi approvati dal tribunale di Sorveglianza di Milano.

Giovanni spiega che il sabato sera, Bianchi passa la notte a casa del padre, che non ha mai contattato la famiglia delle vittime. Per Giovanni, questa notizia è stata sconvolgente.

«Mia moglie Alessia era a conoscenza, ma non me lo disse nemmeno sul letto di morte, sapendo che non avrei mai potuto accettarlo». Mentre al colpevole vengono concessi dei benefici, la famiglia Palummieri non ha ricevuto alcuna comunicazione.

Secondo la legge italiana, anche chi ha ricevuto l’ergastolo può, dopo dieci anni di carcere, ottenere benefici penitenziari, purché non condannato per reati “ostativi”.

Femminicidio escluso da benefici

Tuttavia, il femminicidio, anche se perpetrato con brutalità, non rientra tra questi. Fatti di cronaca simili hanno recentemente sollevato polemiche, come nel caso di Emanuele De Maria, un altro femminicida che ha commesso un altro omicidio prima di togliersi la vita.

Giovanni si interroga sul senso di tutto questo: «Non comprendo perché sia stato deciso che lui non rappresenti più una minaccia. Non ho il diritto di sapere se il giudice che ha approvato la sua libertà abbia figli.

Non posso chiedergli: se i figli assassinati fossero i suoi, considererebbe giustizia fatta?»

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