Roma: 22enne suicida nel centro di rimpatrio di Ponte Galeria

La tragedia è stata scoperta la mattina del 4 febbraio quando i soccorritori sono intervenuti presso il CPR in via Cesare Chiodi.

Redazione
Roma: 22enne suicida nel centro di rimpatrio di Ponte Galeria

Roma: 22enne suicida nel centro di rimpatrio di Ponte Galeria. In cella la scritta. “Voglio tornare in Africa, mi manca mia mamma” è la scritta comparsa sul muro della stanza.

Un tragico evento ha colpito il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Ponte Galeria a Roma, dove un giovane di soli ventidue anni si è tolto la vita. La tragedia è stata scoperta la mattina del 4 febbraio quando i soccorritori sono intervenuti presso il CPR in via Cesare Chiodi.

Il giovane, originario della Guinea, è stato ritrovato impiccato con una corda nella grata esterna dai suoi compagni di stanza alle prime luci dell’alba. Nonostante i soccorsi immediati e le manovre di rianimazione praticate dall’infermeria del centro, la vita del giovane si è purtroppo spezzata.

L’individuo in questione era arrivato a Ponte Galeria il 27 gennaio scorso da Trapani e la Polizia di Stato è già al lavoro per indagare sulla vicenda.

Tuttavia, la notizia del suicidio ha scatenato azioni di protesta all’interno del centro da parte delle persone trattenute che chiedevano giustizia per il loro compagno deceduto e migliori condizioni di vita nella struttura.

Gli agenti sono intervenuti per sedare la situazione e riportare la calma. Intanto ci uniamo al cordoglio per la tragica scomparsa del giovane e ci auguriamo che eventi simili possano essere evitati in futuro.

Le parole di Valentina Calderone

Ho trascorso due ore qui con il Garante regionale, la senatrice Cecilia D’Elia e il deputato Riccardo Magi“, afferma Valentina Calderone, garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Roma.

Siamo riusciti a parlare con alcuni compagni di reparto del giovane di ventidue anni che si è suicidato e con alcuni operatori, e riferiremo l’accaduto all’autorità giudiziaria.

Luoghi come Ponte Galeria sono assolutamente disumani: non è necessario aspettare la morte di una persona per capire che tali strutture devono essere immediatamente chiuse.

Questi posti sono fonte di sofferenza per le persone costrette a rimanervi per un tempo indefinito, senza prospettive né scopi. Le persone non comprendono il motivo per cui si trovano lì.

Il ragazzo che ha deciso di togliersi la vita era chiaramente in difficoltà, come dimostra il messaggio lasciato sul muro della cella in francese: “voglio tornare in Africa, mi manca mia madre”.

  •  

Redazione

La redazione de L'inserto, articoli su cronaca, economia e gossip

Modifica le impostazioni GPDR