ANCoDiS: la diffusione del Covid 19 e “l’autodifesa” della scuola

Redazione
ANCoDiS: la diffusione del Covid 19 e “l’autodifesa” della scuola

ANCoDiS: la diffusione del Covid 19 e “l’autodifesa” della scuola. L’Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici prende posizione sulla diffusione del Covid 19 e che l’anello debole della catena non è affatto la scuola.

Il comunicato, infatti, fa riferimento all'”aspro dibattito circa l’opportunità di tenere le scuole aperte; o quanto meno limitarne l’apertura in alcuni territori anche a livello regionale.

Certamente l’andamento crescente dei casi di positività, dei ricoveri ospedalieri e dei pazienti in terapia intensiva deve suscitare una attenta riflessione.

In modo da evidenziare cosa nel sistema di protezione e di controllo della diffusione del virus non sta funzionando.

E da questo punto di vista, a molti sembrerebbe che la scuola sia uno degli anelli deboli della catena.”

La nota a firma di Cicero Rosolino per Ancodis continua ricordando che “in ciascuna scuola già dal mese di luglio sono state… messe in campo… misure strategiche di prevenzione; e di controllo che…  hanno fortemente mitigato il rischio di contagio in tutti gli ambienti interni ed esterni”.

Inoltre, l’Ancodis conferma attraverso collaboratori preposti alla sicurezza, responsabili di plesso, RSPP; quanto è  alto il livello di attenzione e di controllo nel rispettare e far rispettare agli alunni le norme…”.

Purtroppo ciò nonostante una percentuale di casi si è registrata tra alunni e personale scolastico.

Chiediamo il perché ma troviamo una onesta spiegazione!

L’intervento di Rosolino Cicero continua mettendo in risalto come “la cellula sana della scuola è stata ed è aggredita da cellule esterne” “che certamente non hanno garantito pari livello di attenzione a cominciare dal nucleo familiare…”.

“Vergognosamente, prosegue la nota, abbiamo registrato oltre due mesi di sterili polemiche sui banchi e nessuna vera denuncia sul sistema inefficace dei trasporti degli alunni pendolari.

Abbiamo dovuto sopportare uno sterile dibattito sulla DAD si…DAD no… (oggi DDI) e nessuno si è preoccupato di attivare wifi gratuito per le famiglie nei quartieri cittadini.

Sono alimentate fastidiose polemiche sull’obbligo della mascherina a scuola per i nostri alunni e nessuno si è posto il problema di testare la qualità dell’organizzazione del sistema di prevenzione.

“Allora, conclude il comunicato, smettetela di aggredire la Scuola; facendola apparire ingiustamente luogo di diffusione del virus ed intervenite sugli altri anelli debolissimi del sistema per garantire il diritto allo studio in presenza ed in sicurezza ai nostri studenti.

Alla responsabilità della scuola e dei suoi operatori ci sembra che ad oggi si sia contrapposta una evidente irresponsabilità di altri che non possiamo non rilevare e denunciare. Punto!”

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