Catturato in Sardegna l’ergastolano ‘Johnny lo Zingaro’
Catturato in Sardegna l’ergastolano ‘Johnny lo Zingaro’. Il latitante Giuseppe Mastini, conosciuto come Johnny ‘lo zingaro’ e scappato dopo un permesso premio dal carcere di Sassari lo scorso 6 settembre, è rintracciato e arrestato dalla polizia. Era la sua settima fuga.
Mastini è stato il bandito che ha terrorizzato Roma tra gli anni ’70 e ’80, lasciando dietro di sé una lunga scia di crimini e sangue.
Giuseppe Mastini, meglio conosciuto come ‘Johnny lo zingaro’, per via delle sue origini sinti, è nato da una famiglia di giostrai 60 anni fa.
Nel 1975, a 14 anni, viene accusato del delitto di un tranviere, Vincenzo Bigi, ucciso dopo una rapina.
Mastini è portato nel carcere minorile di Casal del Marmo, da dove però riesce a fuggire, prima di essere nuovamente arrestato.
Nel 1987 esce in permesso premio dal carcere, ma non rientra: in quei giorni, secondo le accuse, ‘il biondino’ (altro suo soprannome) prima entra nella villa dei coniugi Buratti a Sacrofano, uccidendo il marito e ferendo gravemente la moglie, poi ruba un’auto e sequestra una ragazza di 20 anni, Silvia Leonardi.
Ancora fughe, inseguimenti, scontri a fuoco
In uno di questi resta ucciso l’agente Michele Girardi. Il 24 marzo del 1987 è arrestato dopo un’imponente battuta di caccia coordinata da Niccolò D’Angelo, ex questore ed ex capo della Squadra Mobile di Roma.
Settecento poliziotti passano al setaccio le strade della città e della provincia fino a quando Mastini, ormai braccato, è costretto ad arrendersi e a consegnarsi.
Ma il nome di ‘Johnny lo zingaro’ entra anche nel processo sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini, che avvenne all’Idroscalo di Ostia tra l’1 e il 2 novembre 1975.
Secondo una pista investigativa, che però non ha trovato riscontri, Mastini aveva conosciuto a Casal del Marmo Pino Pelosi, l’unico condannato per la morte del poeta, scrittore e regista.
Poteva essere suo un plantare di scarpa numero 41 ritrovato nella vettura di Pasolini.
Mastini ha sempre negato ogni accusa: fu invece condannato all’ergastolo nel 1989 per gli altri delitti. La sua storia ha ispirato anche un film e una canzone.