Concessioni Balneari: il governo decide la proroga di un anno

Redazione
Concessioni Balneari: il governo decide la proroga di un anno

Nell’ultimo Consiglio dei ministri, guidato dal ministro Matteo Salvini, è stata presa la decisione di estendere di un anno le concessioni balneari. In seguito a ciò, il governo ha pubblicato una lettera d’istruzioni per informare le autorità locali della possibilità di estendere la durata delle concessioni fino al 31 dicembre 2024. Il motivo di questa ulteriore proroga è consentire il completamento delle procedure pubbliche necessarie per la riassegnazione delle concessioni. Il governo dovrà presentare una risposta su questo fascicolo a Bruxelles entro la metà del mese di gennaio.

La scadenza delle concessioni balneari

Inizialmente, la scadenza delle concessioni balneari era prevista per il giorno seguente, in linea con una sentenza del Consiglio di Stato del novembre 2021. Questa sentenza aveva annullato l’estensione fino al 2033 e imposto la tenuta di concorsi entro due anni per adeguarsi alla legislazione europea. Tale sentenza è stata attuata dalla legge 118/2022 del governo Draghi, che ha concesso un anno supplementare, fino al 31 dicembre 2023, alle autorità locali per avviare le procedure pubbliche per la riassegnazione delle concessioni.

Tuttavia, l’esecutivo ha deciso di estendere la scadenza di un anno, fino al 31 dicembre 2024 (con una possibile ulteriore proroga fino al 31 dicembre 2025 se i concorsi non possono essere condotti), ma poco dopo, il Consiglio di Stato ha dichiarato questa disposizione illegittima, poiché costituiva un rinnovo automatico in contrasto con la legislazione europea. Il governo Meloni sta ora lavorando sull’articolo 12 della direttiva Bolkestein, che richiede l’organizzazione di un concorso solo nel caso la risorsa sia limitata.

La scorsa estate, la Presidenza del Consiglio ha costituito un gruppo tecnico con l’obiettivo di mappare la proprietà marittima e ha determinato che il 67% delle nostre coste è libero e disponibile per l’avvio di nuove attività balneari, assicurando così la competizione richiesta dall’Europa.

Una ulteriore dilazione è stata criticata dall’opposizione, con l’accusa che il governo continua a evitare di prendere una decisione in merito alle concessioni balneari, manifestando un comportamento irresponsabile che colpisce l’intero paese.

Piero De Luca, capogruppo del PD in commissione Politiche UE alla Camera, ha sollevato la questione di come i comuni possano essere ritenuti responsabili dell’estensione automatica delle attuali concessioni balneari in assenza di una legge chiara, e in vista della decisione del Consiglio di Stato che adotta un percorso contrario, con un procedimento d’infrazione europeo sostenuto dalla sentenza della Corte di Giustizia UE.

Anche il rappresentante di Avs, Bonelli, è stato critico e ha insinuato che l’obiettivo del governo sarebbe quello di privatizzare e costruire su le ultime spiagge e sezioni di costa libere nel paese. Bonelli ha menzionato uno studio del Palazzo Chigi qualificandolo di assurdo, in quanto sembra estendere le coste italiane di 3.000 chilometri, da 7.800 a 11.000 km.

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