Mareamico: “Più controlli alla Scala dei Turchi, c’è chi pianta persino l’ombrellone’

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Mareamico: “Più controlli alla Scala dei Turchi, c’è chi pianta persino l’ombrellone’

Mareamico: “Più controlli alla Scala dei Turchi, c’è chi pianta persino l’ombrellone’. Più controlli alla Scala dei Turchi di Agrigento, sequestrata lo scorso inverno.

A chiederli è Claudio Lombardo, presidente dell’associazione ‘Mareamico’. “Lo scorso 27 febbraio la Procura di Agrigento ha posto sotto sequestro la Scala dei turchi, poiché era ritenuta pericolosa, per via dei frequenti crolli.

Da quel giorno nessuno si è occupato della necessaria guardiania, al fine di impedire ai visitatori di commettere il grave reato penale di “violazione dei sigilli”, punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.

Arrivata l’estate il sito è preso d’assedio e violato di continuo. Tutto ciò ha già portato, inevitabilmente, alla denuncia di più di 100 persone”, denuncia.

“Nell’ultima domenica di luglio il monumento è stato nuovamente preso d’assalto dai visitatori e sono dovuti intervenire i Carabinieri e la Capitaneria di Porto per riportare l’ordine – spiega Lombardo.

Questa volta, oltre che entrare per un veloce selfie ricordo, tanti erano tranquillamente distesi al sole ed alcuni hanno incredibilmente piantato pure un ombrellone nella marna. Così non si può andare avanti”.

Migranti: Musumeci, Sicilia non va trattata come colonia

“Avrete già letto dei 100 migranti scappati a Caltanissetta (ndr 80 già ritrovati). Si aggiungono ai tunisini scappati a Pantelleria e a quelli evasi dall’hotspot di Pozzallo, i quali, a loro volta, si sommano a tutti gli altri.

Nessuno dica che è responsabilità delle forze dell’ordine: fanno tutto quello che possono e siamo loro grati. È semplicemente sbagliato che si faccia finta di nulla da parte del governo di Roma e che si dica che ‘tutto va bene'”.

Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. “Pretendo rispetto per la Sicilia – aggiunge il Governatore – , non può essere trattata come una colonia.

Abbiamo dato disponibilità e chiediamo reciprocità, ma vediamo che nella gestione del fenomeno migratorio c’è troppa improvvisazione e superficialità“.

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