Studentesse in strada col tablet, ‘La dad non è scuola’

Redazione
Studentesse in strada col tablet, ‘La dad non è scuola’

Studentesse in strada col tablet, ‘La dad non è scuola’. Sedute al banco in strada, fuori dalla scuola, per protestare contro la didattica a distanza.

Lisa e Anita, due studentesse della media Italo Calvino di via Sant’Ottavio, a Torino, hanno deciso di manifestare così il proprio disappunto per la decisione di chiudere le scuole dalla seconda media.

Mascherina sul volto, sul banco con libri e quaderni hanno anche un tablet da cui seguono la lezione.

“La scuola è il posto più sicuro, vogliamo tornare in aula – dicono. S’impara di più a guardare i professori negli occhi che in uno schermo al computer”.

“I professori sanno che siamo qua e ci appoggiano – aggiungono le due ragazze – anche perché ci hanno insegnato a credere nei nostri sogni”.

Con loro, in strada, ci sono anche i genitori. “Altri Paesi hanno tenuto la scuola aperta, solo noi le abbiamo chiuse – affermano – Non sono i ragazzi che stanno diffondendo il virus”.

Anche di fronte allo storico liceo classico Gioberti, accanto alla media Calvino, c’è chi studia con il pc fuori dal portone chiuso.

È Maya, studentessa del terzo anno. “La dad non è scuola. Molti non hanno neanche gli strumenti per seguire le lezioni da casa – dice – E poi manca la socialità”.

In casa un laboratorio di marijuana, arrestato

Aveva trasformato la sua casa in un laboratorio per coltivare canapa.

Per questo motivo un uomo di 54 anni, originario di Milano ma residente a Bannio Anzino (VCO), in valle Anzasca, una laterale dell’Ossola, è arrestato dai carabinieri.

Nella casa i militari hanno trovato una serra artigianale, colma di diverse piante di marijuana di varie dimensioni, e un laboratorio dotato di impianti di illuminazione e ventilazione.

L’uomo è stato sorpreso mentre irrigava le piante. Settanta i vasi di marijuana sequestrati, assieme agli strumenti per la preparazione e il confezionamento delle dosi, nonché vari attrezzi usati per la coltivazione.

L’uomo, che si trova ora ai domiciliari, era già stato arrestato lo scorso mese di settembre perché coltivava marijuana in una baracca di sua proprietà.

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